Perché non ci proviamo? Mister Stefano De Stephanis vuole sollecitare i vertici del calcio marchigiano e gli addetti ai lavori, da tempo vorrebbero delle modifiche nei regolamenti dei settori giovanili. Problematiche che vengono discusse da anni ma non si riesce mai a metterle in pratica.

Ecco la motivazione del “Perché no!?”

  1. Obbligo di Under nelle squadre giovanili:
    per ogni categoria giovanile (Allievi, Giovanissimi, Esordienti) ci sia un obbligo di schierare almeno due giocatori “under” di età inferiore alla categoria di riferimento.
    (es.) Stg 25/26 allievi anno di riferimento 2009/2010 con obbligo di partecipazione alle gare ufficiali di 2011 e/o 2012 (compiuti 14 anni)
  2. Partecipazione attiva delle delegazioni provinciali:
    una presenza attiva dei membri delle delegazioni provinciali con sorteggi di società da affiancare per una stagione sportiva. Questo migliorerebbe la conoscenza delle reali dinamiche locali e fornirebbe un supporto mirato.
  3. Limiti di durata e scelta dei selezionatori provinciali:
    Incarico massimo biennale, possibilmente dedicati permettendo nella prima parte stagionale una presenza nei campi di allenamento e durante le gare ufficiali per poter scegliere in totale autonomia e evitando potenziali conflitti di interesse e discutibili incomprensioni.
  4. Possibilità di doppio tesseramento e/o possibilità di collaborazione formale con una seconda società diversa dal primo tesseramento formale per le seguenti casistiche: Mister qualificato e/o Laureato Isef:
    -settore giovanile società A / primi calci-piccoli amici società B
    -attività di base società A / primi calci-piccoli amici società B
    -calcio a 5 società A / attività di base società B (fino esordienti) o Calciatore laureato Isef:
    -tesseramento calciatore società A / attività di base società B (fino esordienti)
  5. Permanenza obbligatoria di un anno per nuovi istruttori con licenza C nell’attività di base:
    per garantire che i nuovi allenatori oltre ad acquisire esperienza con i più piccoli possano fornire una base culturale e tecnica solida alle nuove generazioni
  6. Distinzione tra campionati Provinciali e Regionali:
    Dividere i campionati per livello con criteri di avvio facilmente individuabili, consentirebbe alle squadre di competere a parità di abilità favorendo uno sviluppo tecnico e non solo più equilibrato.
  7. Nelle delegazioni provinciali, nel quadriennio olimpico di competenza, in collaborazione con AIAC, Settore tecnico e quant’altri di competenza, organizzare in modo calendarizzato almeno 1 corso di licenza C per nuovi Allenatori.
  8. Le delegazioni provinciali nel quadriennio olimpico di competenza, in collaborazione con AIAC, Settore tecnico, comitato regionale, organizzare almeno 1 evento tecnico formativo a Coverciano e/o presso società professionistiche

Questi cambiamenti – ricalibrazioni, richiedono un’analisi e un’impegno approfondito per determinarle da parte degli organi competenti. La volontà in tale direzione collimerebbe con una tempistica realistica di implementazione a breve termine e il tutto, o in parte, avrebbe certamente un impatto positivo sul sistema calcistico giovanile.