Il ritorno da ex di mister Gesuelli non dovrebbe essere stato privo di emozioni. Di certo il largo successo ha regalato al tecnico tolentinate una bella rivincita con una prestazione esemplare con una squadra che sbaraglia ogni dubbio
Montecchiari, Mancini e Cullhaj affondano i tolentinati e approcciano la zona play-off
Più che una partita di prima categoria, la sfida tra Elite e Cluentina sembra la trasposizione calcistica della dinamica shakespeariana de “La tempesta”: un conflitto in cui le rivalità del passato riemergono e si risolvono sul campo.
L’elemento più pregnante era indubbiamente il ritorno dell’allenatore della Cluentina, Raffaele Gesuelli, un tolentinate con un profondo legame con la città – avendo a lungo guidato la Juniores del Tolentino Calcio – e un altrettanto recente passato sulla panchina dell’Elite, da cui era stato sollevato nel febbraio scorso. Al suo fianco, i biancorossi Matteo Di Marino e Lorenzo Canuti completavano il quadro degli “ex di turno”. A rendere il confronto ancora più teso, l’incontro di campionato giungeva a strettissimo giro di posta dalla vittoria in Coppa Marche (4-1) dell’Elite, un precedente che, pur mitigato dalla scelta della Cluentina di schierare la formazione Juniores, aveva introdotto un’ulteriore incognita psicologica.
Ebbene, la Cluentina vince con un perentorio tre a zero che mette tutti a tacere. Meglio: vince la Cluentina offrendo un bel gioco che sbaraglia ogni dubbio.

Sì, perché la squadra di Gesuelli, che nelle precedenti occasioni aveva incontrato solo formazioni con ambizione di vertice, ha sempre offerto trame euclidee nettamente superiori al gioco degli avversari. Ed è per certi versi sorprendente vedere come, in pochi mesi, l’allenatore sia riuscito a plasmare un intero gruppo con la sua filosofia calcistica fatta, appunto, di geometrie ad ogni costo. Il gioco innanzitutto, senz’altro. Ma anche il gruppo. Questa squadra gioca già a memoria, ognuno conosce virtù e difetti del proprio compagno, e la compattezza fa sì che le cose riescano sempre meglio.
Parlare di cronaca sembra quasi un peccato di verismo, di freddezza verghiana, di impersonalità. Ma è un peccato che va commesso, ad onore della verità.
Nel primo quarto d’ora si vede un buon impatto dei tolentinati sulla gara, pur senza occasioni degne di nota, ad eccezione di una ripartenza che si consuma al 18’ quando, a causa di una leggerezza di Francesco Gesuelli, Samuele Ruggeri si trova a tu per tu con Amico ma conclude malamente.
Solo due minuti più tardi, tuttavia, la Cluentina passa in vantaggio: gol di Montecchiari meravigliosamente servito da un assist di Cullhaj. Il numero nove ospite al 23’ potrebbe raddoppiare grazie a uno svarione della difesa dell’Elite, ma, esattamente come Ruggeri, conclude sul fondo.
Alla mezz’ora un erroraccio dell’arbitro rischia di compromettere la gara: Ceesay recupera una palla e serve un assist pregevole per Francesco Gesuelli che, dall’out destro, lascia partire un fendente ad incrociare che trafigge Palmieri. Ceesay, partito da una posizione irregolare, in scivolata, aveva accompagnato il pallone in porta senza sfiorarlo, ma il direttore di gara annulla la rete, probabilmente convinto di un tocco del centrocampista biancorosso.
Al 37’ un brivido attraversa la Cluentina, che deve ringraziare il portiere Amico, protagonista di una stupenda uscita su Traorè lanciato in porta. Al 41’ arriva il raddoppio grazie a Mancini: punizione in stile Recoba e pallone all’incrocio.
Scena da Far West dopo il duplice fischio: Pieristè e Traorè – protagonisti di duelli da cavalleria rusticana nel corso del primo tempo – vengono alle mani con quest’ultimo che colpisce il difensore con un pugno in bocca: cartellino rosso per l’attaccante ed Elite ridotta in dieci.
Le condizioni per una passeggiata sul velluto per la Cluentina ci sono tutte eppure, come era avvenuto nel primo tempo, anche il primo quarto d’ora della ripresa è appannaggio dei padroni di casa, che sembrano addirittura maggiormente motivati dall’inferiorità numerica.
Ci pensa Matteo Cullhaj a spegnere definitivamente le speranze dell’Elite: lancio perfetto di Montecchiari che il centravanti raccoglie prima di trafiggere Palmieri con una rasoiata da sinistra a destra (60’). La Cluentina potrebbe addirittura dilagare se l’estremo difensore tolentinate non neutralizzasse dapprima una potente conclusione di Ceesay (63’) e se poi non ipnotizzasse Francesco Gesuelli che, sfruttando un lancio dello stesso Ceesay, gli si era presentato davanti.
La Elite ha comunque il merito di continuare a credere nella rimonta fino all’ultimo: ne sono testimoni due ghiotte occasioni da gol sprecate da Fall (82’) e da Duca (83’).
Al triplice fischio altra scena da Far West: Palazzetti entra malissimo su Torresi tanto che Cappelletti lo prende letteralmente per il collo. Inevitabile l’espulsione per il biancorosso.
Vittoria netta e strameritata, dunque. Che lascia spazio a riflessioni ottimistiche da parte del presidente della Cluentina, Massimiliano Marcolini, il quale non nasconde la sua soddisfazione.
“Quello che si è visto oggi è un capolavoro di tattica e di strategia,” esordisce Marcolini. “Tutto merito di un gruppo coeso e amalgamato in cui anche i più giovani riescono a inserirsi perfettamente e a dare il loro contributo essenziale. Ne siamo orgogliosi perché l’obiettivo stagionale era esattamente questo: costruire un’identità. Dove possiamo arrivare? Non lo so. Anzi, lo so benissimo. Ma lo tengo per me. Ne riparleremo più avanti.” La battuta finale, al contempo enigmatica e ambiziosa, sigilla il momento d’oro della dirigenza.
Mister Gesuelli, con la consueta pacatezza, analizza la gara dal punto di vista tecnico e gestionale: “Giochiamo bene, è un dato di fatto. Sono tre punti che arrivano grazie alla nostra organizzazione di fronte a un avversario attrezzato, con diversi giocatori di qualità. Io chiedo sempre ai ragazzi una concentrazione totale, un’attenzione certosina: devono pensare solo a giocare a calcio, senza alcuna distrazione. La società ci mette a disposizione ogni risorsa proprio per questo. C’è una vicinanza straordinaria tra squadra, staff tecnico e dirigenza che rappresenta un’alchimia vincente.”
In merito alla “cavalleria rusticana” messa in scena alla fine delle due frazioni di gioco, l’allenatore è categorico: “Seguo sempre con grande attenzione la Coppa Disciplina, non tanto per il trofeo in sé ma per le implicazioni che lo stesso comporta: una squadra disciplinata è più attenta al calcio, al gioco. Sono episodi che non ci aiutano. Possono capitare ma non rientrano nella nostra filosofia.”
Una delle note più liete del pomeriggio è stato l’ingresso in campo, quasi da veterani, di giovanissimi come Gentili e Brizi. Gesuelli sottolinea questo aspetto con orgoglio: “Indubbiamente. È l’effetto di un clima sempre accogliente che regna all’interno del gruppo, in cui i più esperti si mettono a disposizione dei più giovani e fanno tutto il possibile per metterli a proprio agio, senza mai prevaricare. Questo è il nostro futuro.”
Un futuro che, per la Cluentina di Raffaele Gesuelli, profuma già di presente e di prima categoria. E a giudicare dal risultato e dal gioco espresso, l’allenatore ha già tolto tutti gli alibi, e forse, persino la polvere del tempo, a La Tempesta che doveva consumarsi. La Cluentina è qui per restare e, più avanti, per vincere.

IL TABELLINO
ELITE TOLENTINO: Palmieri, Botta (46’ Copani), Francia, Valentini, Aringoli (78’ Fall), Palazzetti, Ajradinoski, Pottetti (60’ Della Ceca), Ruggeri, Duca, Traorè.
Allenatore: Emanuele Ruggeri
CLUENTINA: Amico, Gesuelli, Monteverde, Di Marino, Pieristè (75’ Brizi), Menghini, Montecchiari (71’ Torresi), Ceesay, Cullhaj (67’ Cappelletti), Canuti (65’ Gentili), Mancini (83’ Ricotta).
Allenatore: Raffaele Gesuelli
ARBITRO: Cristian Stefan Tascan (sezione di Jesi)
MARCATORI: 20’ Montecchiari, 41’ Mancini, 60’ Cullhaj
SPETTATORI: 150 circa
NOTE: espulsi per condotta violenta Traorè (46’) e Cappelletti (93’).
Ufficio Stampa Cluentina Calcio
Alessandro Savi
